ASSOCIAZIONE O.S.A.

Intendiamo dare alcune notizie sulla nostra associazione OSA acronimo per Osservatorio Salute Altopiano, in modo che
comprendiate il ruolo che essa si prefigge di avere nella nostra comunità altopianese. Gli albori dell’attività risalgono al 2012, durante amichevoli conversazioni tenute a Padova fra il nostro compianto presidente Prof. Tino Carli, da voi tutti penso conosciuto almeno di fama, e il Prof. Lorenzo Simonato, accademico del Dipartimento di Scienze Cardiochirurgiche e Sanità Pubblica dell’Università di Padova. Nel 2012 si sono visti i primi contatti del Prof. Carli con l’allora sindaco Andrea Gios che aveva dimostrato molto interesse per la proposta di seguire nel tempo l’andamento della salute nei cittadini altopianesi. Siamo arrivati a dicembre 2016 però perché i Proff. Carli e Simonato, con l’importante ed entusiastico apporto di Carlo Fracaro, purtroppo scomparso nel 2020, per decidere di fondare una vera associazione.

L’assemblea costituente risale al 07/06/2017 e l’attività è iniziata fiscalmente il 28/06/2017, quindi si tratta di un’associazione relativamente giovane. Ora è d’obbligo questa premessa: finché il territorio dell’Altopiano costituiva nel passato una USLL autonoma, l’ULSS 35, i medici di medicina generale segnalavano i casi di tumore che venivano raccolti in un registro. Ciò aveva attirato l’attenzione del Prof. Carli, oncoematologo pediatrico, e del Prof. Simonato, epidemiologo. Purtroppo con l’accorpamento dell’ULSS 35 nella ULSS 3 di Bassano del Grappa e successivamente nella ASL 7 dell’Alto Vicentino, i dati riguardanti la popolazione dell’Altopiano sono stati riversati nel calderone comune, facendo così scomparire l’Altopiano per motivi burocratici, creando difficoltà non irrilevanti al fine di reperirli e continuare in tal modo lo studio che era stato avviato al fine di salvaguardare l’identità dell’Altopiano in tema di salute.

Era stato fatto un lavoro epidemiologico da parte della Dott. ssa Federica Turatto dell’Università di Padova, riguardante gli anni 2006-2013, che raccoglieva l’incidenza delle più importanti patologie nella nostra popolazione, studio che è stato pubblicato e allegato al numero del giornale l’Altopiano del dicembre 2016. Lo studio ha avuto poi seguito per il periodo 2014-2016 grazie al lavoro della dott.ssa Chiara Sormani-Zodo, laureata con il Prof. Simonato. Il prossimo appuntamento è per la fine del 2022 con l’aggiornamento al 2021 dello stato della salute in Altopiano comprendente il periodo COVID. A questo proposito vogliamo segnalare l’indispensabile collaborazione con le autorità sanitarie dell’ULSS Pedemontana e con il giornale “L’Altopiano”, che ha sempre dato spazio ad articoli riguardanti il lavoro dell’associazione. Ci fermiamo un attimo sulla denominazione dell’associazione: Osservatorio, perchè? Perchè il nostro scopo è quello di OSSERVARE nel tempo l’andamento della salute nel nostro territorio, che non è un osservare statico, puro e semplice, ma un osservare che porta a una presa di coscienza dei problemi di salute della nostra popolazione NEL TEMPO, per poter ricercarne le cause e dare di conseguenza delle indicazioni di comportamento, al fine di migliorare le proprie condizioni di vita in generale.

Abbiamo imparato con la recente e attuale pandemia che la salute del singolo non è un fatto a sé stante, ma un fatto che riguarda l’intera collettività. Lo studio delle patologie di una comunità, e nella fattispecie il nostro studio, interessa molto la comunità scientifica, anche personaggi che non si occupano direttamente di argomenti sanitari, come il Prof. Giorgio Parisi, recente premio Nobel per la Fisica, che mostra grande interesse per la salute pubblica. La salute pubblica è al centro della vita delle persone ed è questo concetto che la nostra associazione intende far comprendere a tutti
i cittadini. Purtroppo lo sforzo dell’associazione, lungo dieci anni, che ha visto l’impegnativo coinvolgimento di persone che si sono succedute, viene un po’ frustrato dall’atteggiamento di disinteresse della comunità e anche di alcuni politici.
Il discorso salute è poco competitivo, viene spesso, se non sempre, relegato dopo l’ambito economico-finanziario, lavorativo, culturale, ricreativo, come fosse un fatto scontato. C’è stato un momento nella primavera 2020 con l’arrivo della pandemia, in cui sembrava che tutti, istituzioni, amministrazioni, servizi, cittadinanza avessero preso coscienza dell’impatto primario che ha la salute sulla vita dell’intera comunità. Questo in un primo momento, nel momento in cui tutti si spaventano e cercano di reagire con forza e collettivamente all’evento avverso; quando però la situazione va calmandosi il problema salute passa ancora in secondo piano, quasi che la comunità preferisca avere la memoria corta e non far tesoro di un’esperienza così importante. E’ per mantenere invece ben viva la memoria che la nostra associazione si occupa della salute della popolazione come concetto che vede LA SALUTE COME UNITA’, come unità sì della singola persona in tutte le sue sfaccettature, ma anche e soprattutto come unità nell’intera comunità. Questo è il messaggio che vogliamo dare, la base per la costruzione di una programmazione in tema di sanità pubblica. Si tratta di un bell’esempio molto nuovo nel campo della sanità veneta.

Segnaliamo anche che, affinché i dati raccolti non vadano perduti, ma restino patrimonio della comunità, sono stati consegnati recentemente all’archivio dell’Istituto di Cultura Cimbra, che li ha accolti come parte dell’identità del nostro territorio.